domenica 30 ottobre 2016

Un sito per tenersi aggiornati

http://terremotocentroitalia.info/

è il nome del sito aperto per aggiornamenti in tempo reale sul terremoto.

Possiamo anche noi collaborare, diffondendo notizie veritiere!

giovedì 10 maggio 2012

IL TERREMOTO: UNA QUESTIONE ANTICA



Il terremoto (dal latino tèrrae mòtus = movimento della terra ) o sisma ( dal greco seismòs = scossa ) è una vibrazione brusca e violenta di parti della crosta terrestre che trae origine da una zona del sottosuolo, in cui si era andata nel tempo accumulando energia. Interessante è scoprire come fin dall’antichità venisse giustificato ed affrontato un tale catastrofico avvenimento. In tempi lontani il terremoto veniva ricondotto a superstizioni, credenze e rituali magici, che richiedevano ogni sorta di penitenza e addirittura sacrifici umani molto cruenti, il tutto accompagnato dalla constatazione che la terraferma così ferma poi non fosse, andando perduta in pochi attimi la massima fiducia nella sua solidità e stabilità. Nell’antichità il minimo movimento della terra veniva visto quale presagio di disastri maggiori, a volte addirittura preavviso di più dolorose e catastrofiche calamità che stavano per sconvolgere tutta la terra.
Erano gli indovini ed i sacerdoti che, esaminando l’evento, stabilivano penitenze e sacrifici, anche per scongiurare futuri cataclismi di origine naturale, politica e sociale. Alcuni popoli primitivi hanno cercato di dare una interpretazione logica al fenomeno, tenendo conto, a volte, nei loro resoconti anche di criteri astronomici, legati all’origine della terra e del Cosmo. Si parlava, secondo tali miti, di animali mostruosi che vivevano sotto terra e i cui movimenti, a volte irruenti, comportavano il manifestarsi del terremoto. In questo senso la mitologia Indù immaginava la presenza di otto possenti elefanti a fare da pilastri alla Terra; se e quando uno di loro si stancava, scuoteva la testa, provocando il tremito della terra. Anche altri animali avevano l’oneroso compito di portare la terra sul dorso; si trattava di una tartaruga acquatica o di un enorme pesce-gatto, che viveva insabbiato nei fondali marini, da dove ogni tanto, agitandosi, produceva un sussulto della terra sovrastante. Tra le numerose leggende che popolavano le menti dei nostri antenati c’era anche un mito di natura erotica.
Esso riteneva che un focoso gigante, che viveva nelle viscere della terra, quando decideva di accoppiarsi con la sua amata generava un terremoto, tanto era forte ed incontrollabile il suo desiderio.
Con il passare dei secoli in molte culture mitologiche si andò affermando il concetto di divinità, tanto che per esempio i membri di un’antica tribù peruviana pensavano che, quando il loro Dio visitava la terra per contare e controllare gli uomini presenti, la pesantezza e la goffaggine dei suoi passi facevano tremare il suolo. Per facilitare il suo compito i cittadini uscivano di corsa dalle case gridando frasi del tipo << sono qui, sono qui …! >> introducendo la buona usanza di abbandonare le fragili abitazioni in caso di terremoto. Secondo una credenza religiosa, la salvezza dal terremoto consisteva in sacrifici umani, praticati dalle tribù primitive, nonché successivamente dai Romani e da molte popolazioni europee, fino all’età cristiana. In questo ultimo caso, il terremoto veniva esorcizzato ed affrontato con la preghiera, il digiuno, l’elemosina e qualsiasi altra rinuncia di carattere personale.
Tale evento veniva comunque interpretato non quale evento naturale, ma quale una terribile forza distruttrice creata da Dio per punire gli uomini dei loro peccati.

AMBITO FILOSOFICO






I filosofi greci, le cui spiegazioni furono ritenute valide fino a tempi recenti, individuarono nei quattro elementi la causa prima dei terremoti. Ad esempio, Talete immaginava che la Terra galleggiasse sull’acqua ed i terremoti non fossero altro che il riflesso del moto ondoso. Per altri studiosi, la causa dei terremoti era da ricercarsi nell’aria, nel fuoco interno al pianeta o addirittura nella secchezza della terra. Aristotele affermava che gli improvvisi movimenti della terra erano provocati da esalazioni secche racchiuse al suo interno, che cercavano in maniera violenta e repentina una via d’uscita. In anni molto recenti, grazie ad approfonditi studi geologici, è stata chiarita l’origine dei terremoti. Per quanto riguarda invece la loro previsione, molti dei segni premonitori indicati dagli antichi erano direttamente collegati alla superstizione e ad antiche credenze popolari, che trovano oggi una spiegazione scientifica coerente.
L’acqua dei fiumi e delle sorgenti che si tramutava in sangue non era altro che un fenomeno di naturale arrossamento delle acque dovuto all' eccezionale intorbidamento delle falde acquifere. Inoltre gli antichi conoscevano bene il fatto che gli animali percepissero anticipatamente l’avvicinarsi del terremoto, reagendo ad esso con un atteggiamento anomalo. La scienza non ha mai voluto veramente tenere conto dell’insolito atteggiamento degli animali prima di forti avvenimenti sismici, anche se, negli ultimi tempi, in Cina ed in Giappone tale osservazione è stata inserita nel novero degli eventi precursori dei sismi con risultati confortanti.



giovedì 26 maggio 2011

Terremoto satirico

  Una raccolta di vignette satiriche sul terremoto dell'Aquila.

Terremoto: Istruzioni per l'uso

Il terremoto è pericoloso non tanto per il movimento della terra, bensì per la caduta di oggetti, edifici, o parte di essi, che il sisma può provocare.
Al contrario di molte parti del mondo, dove vi è un’elevata consapevolezza del rischio di terremoti e vengono periodicamente fatte esercitazioni e simulazioni, in Italia, paese altamente sismico, la maggior parte delle persone non saprebbe come comportarsi durante una scossa sismica, dove rifugiarsi in sicurezza in attesa che questa finisca e come agire dopo.
Il sito della protezione civile suggerisce queste procedure:
-          In caso vi troviate in casa, riparatevi nel vano di una porta inserita in un muro portante, sotto un tavolo robusto oppure sotto una trave: in questo caso sarete protetti da eventuali crolli sia di oggetti sia di parti di muratura. State lontano da lampadari e finestre e cercate di coprirvi il capo con qualche oggetto morbido (asciugamano, cuscino…)
-        Non fatevi prendere dal panico precipitandovi sulle scale, perché potrebbero crollare, o nell’ascensore, che si potrebbe bloccare.
-        Uscire all'aperto è molto rischioso, a meno che non vi troviate al piano terra, di fronte ad un’immediata via d'uscita. Se così non fosse, restate nel luogo in cui vi trovate e cercate un riparo sicuro attorno a voi.
-           In caso siate in macchina, allontanatevi da ponti e da gallerie, perché potrebbero cedere.
-          In caso vi troviate all’aperto, state lontano da costruzioni e linee elettriche, da spiagge marine o da laghi, perché il terremoto potrebbe provocare uno tsunami.
-          In generale, evitate di usare telefono o automobili per non intralciare i soccorsi.
Queste sono, in sintesi, le norme di comportamento in caso di terremoto. E’ importante ricordare che esistono anche norme preventive, come conoscere la struttura della propria casa, valutarne i punti più pericolosi, avere una pila e riporla in un luogo facilmente accessibile, imparare ad usare interruttori di gas, luce e acqua, assicurarsi che caldaie, lampadari e armadietti siano ben saldati al muro e molte altre.

venerdì 8 aprile 2011

Storia di terremoti


Il terremoto del 6 aprile 2009 non è stato certo il primo che ha  colpito la città dell’Aquila, e  non di tutti è possibile ricostruire le dinamiche per la scarsa documentazione; tuttavia a partire dal XIV secolo, pochi decenni dopo la fondazione della città, i principali eventi sismici sono stati:

Dicembre 1315: 

-       Magnitudo (Mw) 5.6
-       le scosse durarono quattro settimane
-       secondo le fonti non ci furono morti, ma molti edifici vennero danneggiati e rimasero inagibili per molto tempo, la popolazione visse in costruzioni di fortuna per circa un anno.

Settembre 1349:

-       Magnitudo (Mw) 5.9
-       le scosse interessarono tutta l’area dell’Appennino centrale;
-       vennero sbrecciate le mura e distrutte alcune chiese; tra tutte le città coinvolte (L’Aquila, Isernia, Viterbo, Sulmona) ci furono circa 2.500 morti e molte delle città gravemente colpite rimasero quasi disabitate per un breve periodo.

Dicembre1456:

-       Magnitudo (Mw) 7.2
-       le scosse interessarono tutto l’Appennino centro-meridionale
-       il terremoto causò migliaia di vittime tra Irpinia, Matese, Sannio, Napoli, Abruzzo
-       a L’Aquila crollò la torre di piazza Palazzo e gli edifici riportarono solo lievi danneggiamenti (perlopiù crepe).

Novembre 1461:

-       Magnitudo (Mw) 6.4
-       i danni e i crolli furono notevoli e riguardarono circa un quarto degli edifici dell’Aquila; le vittime furono circa 150
-       il terremoto fu poco profondo perché interessò una zona relativamente ristretta attorno alla città dell’Aquila .

Nel corso del Seicento numerosi terremoti abbastanza forti colpirono l’area appenninica fra l’aquilano e il reatino, in particolare la zona fra Montereale e Amatrice, con danni leggeri anche a L’Aquila; si ricordano in particolare i terremoti del 1639, del 1646 e del 1672.

Febbraio 1703:

-       Magnitudo (Mw) 6.7
-       il terremoto fu preceduto da una violenta sequenza nell’area di Norcia; l’evento aquilano fu molto violento e interessò anche l’area di Paganica
-       l’Aquila, già danneggiata dal terremoto di gennaio,  ebbe circa 2500 morti.

Novembre 1706:

-       Magnitudo (Mw) 6.8
-       colpì il territorio fra Abruzzo e Molise, e in particolare l’area di Sulmona
-       danni meno gravi si ebbero nell’area fra L’Aquila, Chieti e Isernia; le vittime furono circa 2500.

Ottobre 1762:

-       Magnitudo (Mw) 6.0
-       il terremoto produsse danni moderati a L’Aquila e molto gravi a Castelnuovo e Poggio Picenze, ove si ebbero alcune vittime.

Durante tutto il secolo altri  terremoti colpirono le zone dell’Italia circostanti l’area del capoluogo  abruzzese, causando conseguenze più o meno disastrose.

Gennaio 1915:

-       Magnitudo (Mw) 7.0
-       l’epicentro fu ad Avezzano, che venne distrutta (10.700 morti su circa 13.000 residenti) insieme a quasi tutto il territorio della Marsica; il sisma interessò anche una parte del Lazio meridionale
-       il numero delle vittime fu altissimo: circa 30.000.

Settembre 1933:

-       Magnitudo (Mw) 5.9
-       il sisma fu particolarmente violento nella zona della Maiella
-       le vittime furono 12, e in totale furono 65 i comuni colpiti dal sisma parzialmente o totalmente danneggiati.

Ottobre 1943:

-       Magnitudo (Mw) 5.8
-       un terremoto colpì le Marche e l’Abruzzo, e in particolare la provincia di Ascoli Piceno, ove i danni furono molto gravi
-       la concomitanza della guerra rese difficilissima la situazione degli sfollati.

mercoledì 6 aprile 2011

Aquila:in strada per ricordare il terremoto

Esattamente un anno fa, il 6 aprile 2009, un terremoto devastante ha colpito l’Aquila, e ha portato via, insieme alle case, ai muri, agli affetti, il futuro.
E oggi, il 6 aprile 2010, a un anno di distanza la situazione non è migliorata. E’ vero, circa 23.000 persone risiedono negli alloggi, fatti costruire per gli sfollati, ma più di 37.000 sono le persone ancora assistite.
Mentre in Giappone, dopo sei giorni, è stata ricostruita un’autostrada, il centro storico dell’Aquila è pieno di rovine e macerie. Colpa, per alcuni, del governo, che non ha saputo gestire la situazione nel migliore dei modi. La fede delle persone, la loro speranza sono ancora vive e forti, e questa notte, esattamente allo stesso orario in cui il terremoto ha colpito gli aquilani, alle 3:32, si sono riunite in una fiaccolata in 20.000, per ricordare quel evento terribile, che ha portato alla morte di 309 cittadini.
Attraversando quel che resta della città, il corteo, aperto dalle  bandiere dell'Aquila e del Giappone,  nazione che ha dato un notevole contributo di solidarietà, si è spostato dalla Fontana Luminosa,fino alla casa dello studente, per arrivare nel centro della città.
Tra i manifestanti era presente il capo della protezione civile, Franco Gabrielli.
Oggi è atteso l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, che parteciperanno, alle 12, alla messa solenne di suffragio, che sarà celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Molinari nella Basilica di Collemaggio.
Molte sono le associazioni venute per discutere di sicurezza e legalità nella ricostruzione. Ad un anno di distanza, gli aquilani sperano in un intervento definitivo, che possa portare alla ricostruzione della loro città, delle loro case, delle loro vite.

Lorenzo Sebastiani


Lorenzo Sebastiani, nato a L'Aquila il 28 settembre, fu un rugbysta a 15 italiano, pilone dell’Aquila. Crebbe nelle giovanili del locale club. Esordì in Nazionale U-18 nel 2005 e con essa partecipò al campionato FIRA di categoria, giungendo fino al terzo posto finale. Successivamente, con l’Under-19, vinse la divisione B del campionato del mondo di categoria. Il suo esordio nella massima divisione del nostro campionato di rugby risale al 23 dicembre 2007, contro il Badia.
Nell'elenco dei morti del terremoto d’Abruzzo del 6 Aprile 2009 c'è anche il suo nome. E tutto il movimento del rugby italiano pianse il ventenne pilone dell'Aquila e promessa azzurra. È scomparso la notte stessa del terremoto sotto le macerie di un palazzo del centro storico del capoluogo. Era andato a trovare degli amici; se fosse tornato subito a casa sua, fuori città, ora sarebbe lì con i suoi compagni a scavare e aiutare i sopravvissuti.


Alla sua memoria è stato intitolato dalla Federazione Italiana Rugby il ramo centro-meridionale dell’Accademia Federale Under-18, che ha sede a Roma, presso il centro sportivo delle Fiamme Oro a Ponte Galeria.